Prosciuttificio Bea - Studio Cantadori
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About This Project

Prosciuttificio BEA

LUOGO

Langhirano (PR)

TEMPI
Progetto 2017

TEAM

Studio Cantadori – Arch. Luca Cantadori, Ing. Daniele Pellicelli, Geom. Paolo Cantadori, Geom. Fabio Tanzi, Arch. Carlotta Bocchi

PROGETTO
Il lotto su cui sorgerà l’edificio è situato nella zona industriale a nord dell’abitato di Langhirano in adiacenza all’alveo del torrente Parma. Il progetto ha come oggetto la realizzazione di un nuovo edificio che si compone di: una parte produttiva, collegata ad un edificio già esistente, un ampliamento degli uffici esistenti ed un nuovo alloggio custode, un ampliamento dei servizi del personale, una sala a disposizione per ricevimento ospiti e locali accessori e garages. Il progetto nasce dal confronto con una realtà di forte impatto visivo e con un tipico carattere delle palazzine industriali/prefabbricate degli anni 80/90 della realtà parmense. Il progetto prevede sostanzialmente la rotazione di 90° degli uffici e dell’alloggio, situati attualmente nella testata ovest, sul lato nord. Così facendo è stato possibile avanzare e procedere in serie con l’ampliamento della produzione senza stravolgere in alcun modo il layout produttivo. Il confronto con il luogo non è più definito dal carattere tipico delle palazzine industriali/prefabbricate: un disegno di facciata con finestre a nastro, pannelli colorati e finte fughe; abbiamo preferito dunque prendere in esame l’antico concetto della “stagionatura” individuata con la serialità delle finestre verticali e il fatto di voler snaturare un “capannone”. Queste sono state le nostre idee che hanno guidato il progetto fin dall’inizio per cercare di creare un ottimo rapporto con il tessuto industriale circostante.
Le aperture sul fronte Nord, dove insistono uffici e alloggio con a piano terra i relativi locali accessori, sono state prese dall’esistente, alte e con la strombatura nel pannello, che ridefiniscono i locali direzionali e abitativi unendo così un carattere legato, una volta alla al prodotto (stagionatura e ricambio d’aria) con un carattere invece più “umano”(direzione e abitazione). Maggior enfasi alla “serialità” è stata data mettendo i pannelli prefabbricati, con finitura in ghiaietto del Mincio, in verticale sottolineando maggiormente questo concetto. Infine, dopo diversi studi, si è voluto vestire parte del fabbricato con una piccola mensola a nastro che vuole creare “variazione” nel disegno “standard” di fabbricati prefabbricati definendo un caos ordinato che “snatura” la fabbricazione in stabilimento, ridefinendo così un nuovo rapporto con il tessuto urbano artigianale esistente.